Hai scritto un articolo estremamente coraggioso. Ho frequentato il Conservatorio (ormai molto tempo fa), anche se non si tratta dello stesso ambito le tue parole mi risuonano profondamente. Ti auguro buona fortuna e ti abbraccio anche se non ci conosciamo 💖
Interessante. In effetti molti insegnano in o frequentano questa scuola ma, a parte il bollino d'ordinanza sul CV, nessuno ne parla, ora che ci penso.
Cosa non mi stupisce: come in molte altre scuole di alta formazione (compresi master universitari) l' obiettivo non è tanto acquisire competenze ma public relation. In genere si fa per entrare in aziende che pagano bene, qui fa un po' ridere perché l' ambizione è entrare nel settore della cultura, dove notoriamente si viene pagati a pacche sulle spalle. È implicito che se entri per le pr, non devi rompere i coglioni e devi farti notare.
Cosa mi stupisce: mi sembra di capire, ma spero di capire male, che in questo circolo di public relation, l' insegnamento sia un po' la panna nel caffè. Intuisco vaghezza e pressappochismo. Nonostante l'equiparazione all' uni (per la cronaca: anche l' università pubblica ha master da 20.000 euro).
Ciao buongiorno! Sono d’accordo su tutti i punti. Vorrei solo aggiungere che: un master in università, rilascia un attestato dal valore legale, a prescindere dalla cifra che paghi.
Grazie della tua esperienza. Sembra molto simile a un’esperienza fatta da me (a Il Sole 24Ore), ma con la differenza che ho avuto fortuna e quell’anno il “master” da loro offerto era in collaborazione con La Sapienza per cui almeno il pezzo di carta lo abbiamo ottenuto.
Ho sempre guardato con sospetto la Holden, che mi è sempre parsa altezzosa in maniera inutile e un po’ facilona, scopiazzando certe cose che avevo visto da giovane negli US (ma anche lì come dici tu con diploma). Mi dispiace. Speravo che fosse una cosa più “legit” o che almeno aprisse porte importanti.
Grazie per questa testimonianza! A me la Holden non è mai piaciuta, mi ha sempre dato l'idea di un ambiente un po' tanto snob. Sinceramente, quello che racconti non mi sorprende più di tanto, anzi lo vedo in linea con il tipo di comunicazione che la scuola fa in giro sui social.
Ciao! Intanto voglio dirti che mi dispiace molto per quello che hai passato, anche se non mi sorprende. Un po' perché ho avuto anch'io racconti di questo tipo sulla scuola in questione, un po' perché ho frequentato una scuola "creativa" con un nome meno altisonante, ma in cui i problemi erano gli stessi (inclusa la clausola del contratto dell'appropriazione del materiale prodotto dagli studenti e la risposta "non siamo balie di nessuno"). Questo sicuramente spiega come mai ormai molti dei prodotti artistici che arrivano al pubblico sono ormai simili tra loro. Quanto ai nomi che hai fatto, ti dico che è una cosa che si sà nell'ambiente: alla fine il concetto di "inclusivitá" è una bandiera e in quanto tale può essere sventolata da chiunque. Io so che la mia ex scuola è assai in difficoltà, quindi non escludo possa capitare anche alla Holden. Le voci girano e nessuno potere è eterno.
Spero che, magari per altre vie, le tue storie possano trovare una via di espressione.
E se aprirai un maid caffè, sarò felice di frequentarlo! (Ho fatto anche un corso come barista mentre andavo all'università, se ti servisse un aiuto)
Mi sembrano dei venditori di alghe miracolose. Se ci credi è ancora colpa tua. Se una descrizione chiara come la tua potesse girare di più la loro struttura crollerebbe miseramente com'è giusto che sia. Ma è difficile che succeda, anche perché nessuno ti obbliga a frequentarlo. È solo parte del mondo dei corsi e accademie privati. Quando c'è la cultura di mezzo si spera in più serietà ma mi sembra di capire che se ne sia di più nella Rocco Siffredi Acadeny.
Grazie per aver deciso di scriverlo. Dopo l'università, anch'io avevo pensato di iscrivermi, poi non l'ho fatto perché ci vedevo qualcosa di poco chiaro che non mi lasciava tranquilla (e anche perché non ho osato chiedere ai miei genitori di pagarmi la retta), quindi ho letto con molta attenzione la tua esperienza.
Nel nostro campo ci sono moltissime situazioni di cui nessuno osa parlare, sei stata bravissima a farlo
Grazie mille per aver raccontato la tua esperienza, mi dispiace tanto per come ti abbiano trattata. Ammetto che ho sempre avuto un interesse per la Scuola Holden: a 11 anni il mio "sogno" era quello di laurearmi lì. Poi non è successo, fortunatamente, e fino a qualche mese fa pensavo di seguire un corso sulla traduzione essendo il campo in cui vorrei lavorare, ma francamente sto iniziando ad allontanarmi anche da quell'idea. Purtroppo c'è chi gioca e guadagna sull'incertezza di chi non sa come inserirsi in settori lavorativi creativi che un percorso specifico per raggiungerli non ce l'hanno mai avuto.
Grazie, grazie, grazie per la tua preziosa testimonianza!
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E' un pò di tempo ormai che quando vado in libreria per scorrere le nuove uscite e leggo le bio degli autori, scarto a priori quelli "diplomato/a alla Scuola Holden". Lo stesso vale per le etichette "romanzo wattpad".
Non sono la stessa cosa, certo e sarò cattiva, lo ammetto ma negli ultimi 10 anni ho sviluppato una coscienza di classe che quando ero ragazzina non avvertivo, tutta presa dal sogno di successo all'americana che ci vendeva la società capitalista...
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Non voglio farla troppo lunga ma a 48 anni so che nessuno può insegnarti a diventare uno scrittore o una scrittrice. Ho conosciuto alcuni editori, scrittori, agenzie e frequentato anche corsi di scrittura creativa. I talenti, ma bravi serio, si contano sulle dita di una mano.
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Prima di tutto ci vogliono i "contatti": le public relation sono TUTTO.
Ho conosciuto gente vantarsi di non aver mai letto un'autrice donna e venir pubblicato ancor prima di finire il corso di scrittura creativa. La stessa persona all'interno della chat di gruppo mi disse "ma onestamente Sara che ce ne frega a noi se è morta Ursula K. Le Guin" e nessuno, MA DICO NESSUNO, nemmeno l'"insegnante" che era nel gruppo disse una parola.
Mi spiace perché infondo è stato anche un buon corso di scrittura, che mi ha insegnato qualcosa.
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Ho capito che devi parlare la stessa lingua se vuoi entrare in quell'ambiente, renderti simpatico alle persone giuste, a volte anche fare stalking all'editore (c'è un autore noto che mi ricordo raccontò questo aneddoto ma era anche bravo, perciò alla fine n'è valsa la pena). Se sei una persona introversa, con scarsa autostima o con qualche tic... devi avere un tic chic, non so se mi spiego. Questi si riconoscono fra loro, lo capiscono quando sei un pesce fuor d'acqua. Devono solo capire a che tipo di esca abboccherai... o se riuscirai a trasformarti anche tu in un piranha.
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Conosco gente che è riuscita a vendere non so quante copie del suo ebook su Amazon solo perché è proprio bravo a vendersi, punto. Come quelli che riescono a venderti corsi di stregoneria. E' un'arte, bisogna ammetterlo.
Oppure è gente che è sempre stata popolare, ha un sacco di amici e ti dice "il mio editore mi ha detto che se ci sono almeno 25 pre-order mi stampa più copie".
Si ma questo non è pubblicare letteratura... per me. E' postalmarket!
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A proposito di editori, ti faccio fare due risate: durante una conversazione a cena con gli insegnanti del corso di scrittura creativa (sì lo stesso corso di cui accennavo qualche riga fa) mi infervoro parlando di letteratura e cinema di fantascienza e ad un certo punto uno degli insegnanti che è un editore mi fa stupito: "ma cavolo, tu Sara leggi!"
Ehrm... non dovrebbe essere il requisito BASE per uno che desidera fare l'autore?
Beh, o scrivevi bene anche prima della Holden e quindi confermo che hai buttato i tuoi soldi. Oppure qualcosa hai imparato, forse a caro prezzo. Comunque, bello e interessante. Se fossi uno della Holden sarei anche un po' incazzato quindi hai fatto comunque centro
Ogni volta che vedevo Bignardi o altre persone che stimo passare per la Holden sentivo un brivido sul collo, i peli alzarsi come fossi un gatto col pelo gonfio. Qualcosa non andava, eppure da ragazzina sognavo di andarci, la mia unica speranza di diventare finalmente scrittrice, certo, la retta…
Ma è una setta in qualche modo. E lo sanno, chi passa e parla da un palco lo sa. E non dice nulla.
L'anno scorso ero in procinto di iscrivermi al loro Over 30.
Per qualche motivo poi, chiamiamola una sensazione viscerale, ho cambiato idea. Non era tanto il costo della retta, ma più il fatto che presentassero la scuola in maniera eccessivamente melensa e la cosa mi ha insospettito. Uscendo da una situazione simile all'Accademia di Belle Arti, ormai la sento da un miglio la puzza di pressappochismo, precariato e dinamiche amichettiste.
Cerco di non farmi influenzare troppo dalle esperienze altrui, ma leggendoti ho la netta sensazione di aver schivato una pallottola.
Ciao! Mi sono imbattuta per puro caso nel tuo articolo e ti ringrazio per aver condiviso la tua esperienza. Non sapevo molto della Scuola Holden, ma hai confermato le impressioni che mi ero fatta. Mi dispiace molto per quello che hai passato...
Mi ha colpito il fatto che la mancanza di voti abbia avuto un effetto negativo sulla tua esperienza da studentessa. Spesso ho sentito pareri a favore di un sistema scolastico senza voti o giudizi, ma sempre da persone che non si sono mai ritrovate a frequentare un percorso senza questi parametri. Personalmente, non ho un'opinione solida su cosa sia effettivamente meglio, ma è stato molto interessante leggere la tua esperienza.
Amichettismo monetizzato, se sei nel giro lavori, altrimenti no. Bellissimo il fatto che oltre a pagare, dovete regalare loro anche la vostra creatività. Hai ragione, fanno paura, però è necessario che la gente sappia queste cose, per farsi un'idea anche delle persone dietro il personaggio famoso, della loro etica, della loro morale. Hai abbastanza materiale per una bella serie da vendere a Netflix, o da scriverci un libro 💪🏼
Hai scritto un articolo estremamente coraggioso. Ho frequentato il Conservatorio (ormai molto tempo fa), anche se non si tratta dello stesso ambito le tue parole mi risuonano profondamente. Ti auguro buona fortuna e ti abbraccio anche se non ci conosciamo 💖
Grazie mille e mi dispiace davvero tanto della tua esperienza negativa in conservatorio. Spero che vada meglio ♥️
Interessante. In effetti molti insegnano in o frequentano questa scuola ma, a parte il bollino d'ordinanza sul CV, nessuno ne parla, ora che ci penso.
Cosa non mi stupisce: come in molte altre scuole di alta formazione (compresi master universitari) l' obiettivo non è tanto acquisire competenze ma public relation. In genere si fa per entrare in aziende che pagano bene, qui fa un po' ridere perché l' ambizione è entrare nel settore della cultura, dove notoriamente si viene pagati a pacche sulle spalle. È implicito che se entri per le pr, non devi rompere i coglioni e devi farti notare.
Cosa mi stupisce: mi sembra di capire, ma spero di capire male, che in questo circolo di public relation, l' insegnamento sia un po' la panna nel caffè. Intuisco vaghezza e pressappochismo. Nonostante l'equiparazione all' uni (per la cronaca: anche l' università pubblica ha master da 20.000 euro).
Ciao buongiorno! Sono d’accordo su tutti i punti. Vorrei solo aggiungere che: un master in università, rilascia un attestato dal valore legale, a prescindere dalla cifra che paghi.
Grazie della tua esperienza. Sembra molto simile a un’esperienza fatta da me (a Il Sole 24Ore), ma con la differenza che ho avuto fortuna e quell’anno il “master” da loro offerto era in collaborazione con La Sapienza per cui almeno il pezzo di carta lo abbiamo ottenuto.
Ho sempre guardato con sospetto la Holden, che mi è sempre parsa altezzosa in maniera inutile e un po’ facilona, scopiazzando certe cose che avevo visto da giovane negli US (ma anche lì come dici tu con diploma). Mi dispiace. Speravo che fosse una cosa più “legit” o che almeno aprisse porte importanti.
Grazie per questa testimonianza! A me la Holden non è mai piaciuta, mi ha sempre dato l'idea di un ambiente un po' tanto snob. Sinceramente, quello che racconti non mi sorprende più di tanto, anzi lo vedo in linea con il tipo di comunicazione che la scuola fa in giro sui social.
Che dire? Spero che la chiudano presto.
Ciao! Intanto voglio dirti che mi dispiace molto per quello che hai passato, anche se non mi sorprende. Un po' perché ho avuto anch'io racconti di questo tipo sulla scuola in questione, un po' perché ho frequentato una scuola "creativa" con un nome meno altisonante, ma in cui i problemi erano gli stessi (inclusa la clausola del contratto dell'appropriazione del materiale prodotto dagli studenti e la risposta "non siamo balie di nessuno"). Questo sicuramente spiega come mai ormai molti dei prodotti artistici che arrivano al pubblico sono ormai simili tra loro. Quanto ai nomi che hai fatto, ti dico che è una cosa che si sà nell'ambiente: alla fine il concetto di "inclusivitá" è una bandiera e in quanto tale può essere sventolata da chiunque. Io so che la mia ex scuola è assai in difficoltà, quindi non escludo possa capitare anche alla Holden. Le voci girano e nessuno potere è eterno.
Spero che, magari per altre vie, le tue storie possano trovare una via di espressione.
E se aprirai un maid caffè, sarò felice di frequentarlo! (Ho fatto anche un corso come barista mentre andavo all'università, se ti servisse un aiuto)
Mi sembrano dei venditori di alghe miracolose. Se ci credi è ancora colpa tua. Se una descrizione chiara come la tua potesse girare di più la loro struttura crollerebbe miseramente com'è giusto che sia. Ma è difficile che succeda, anche perché nessuno ti obbliga a frequentarlo. È solo parte del mondo dei corsi e accademie privati. Quando c'è la cultura di mezzo si spera in più serietà ma mi sembra di capire che se ne sia di più nella Rocco Siffredi Acadeny.
Ho riso per l’ultima frase
Grazie per aver deciso di scriverlo. Dopo l'università, anch'io avevo pensato di iscrivermi, poi non l'ho fatto perché ci vedevo qualcosa di poco chiaro che non mi lasciava tranquilla (e anche perché non ho osato chiedere ai miei genitori di pagarmi la retta), quindi ho letto con molta attenzione la tua esperienza.
Nel nostro campo ci sono moltissime situazioni di cui nessuno osa parlare, sei stata bravissima a farlo
Grazie mille per aver raccontato la tua esperienza, mi dispiace tanto per come ti abbiano trattata. Ammetto che ho sempre avuto un interesse per la Scuola Holden: a 11 anni il mio "sogno" era quello di laurearmi lì. Poi non è successo, fortunatamente, e fino a qualche mese fa pensavo di seguire un corso sulla traduzione essendo il campo in cui vorrei lavorare, ma francamente sto iniziando ad allontanarmi anche da quell'idea. Purtroppo c'è chi gioca e guadagna sull'incertezza di chi non sa come inserirsi in settori lavorativi creativi che un percorso specifico per raggiungerli non ce l'hanno mai avuto.
Hai fatto benissimo a condividere 💪
Grazie.
Grazie, grazie, grazie per la tua preziosa testimonianza!
.
E' un pò di tempo ormai che quando vado in libreria per scorrere le nuove uscite e leggo le bio degli autori, scarto a priori quelli "diplomato/a alla Scuola Holden". Lo stesso vale per le etichette "romanzo wattpad".
Non sono la stessa cosa, certo e sarò cattiva, lo ammetto ma negli ultimi 10 anni ho sviluppato una coscienza di classe che quando ero ragazzina non avvertivo, tutta presa dal sogno di successo all'americana che ci vendeva la società capitalista...
.
Non voglio farla troppo lunga ma a 48 anni so che nessuno può insegnarti a diventare uno scrittore o una scrittrice. Ho conosciuto alcuni editori, scrittori, agenzie e frequentato anche corsi di scrittura creativa. I talenti, ma bravi serio, si contano sulle dita di una mano.
.
Prima di tutto ci vogliono i "contatti": le public relation sono TUTTO.
Ho conosciuto gente vantarsi di non aver mai letto un'autrice donna e venir pubblicato ancor prima di finire il corso di scrittura creativa. La stessa persona all'interno della chat di gruppo mi disse "ma onestamente Sara che ce ne frega a noi se è morta Ursula K. Le Guin" e nessuno, MA DICO NESSUNO, nemmeno l'"insegnante" che era nel gruppo disse una parola.
Mi spiace perché infondo è stato anche un buon corso di scrittura, che mi ha insegnato qualcosa.
.
Ho capito che devi parlare la stessa lingua se vuoi entrare in quell'ambiente, renderti simpatico alle persone giuste, a volte anche fare stalking all'editore (c'è un autore noto che mi ricordo raccontò questo aneddoto ma era anche bravo, perciò alla fine n'è valsa la pena). Se sei una persona introversa, con scarsa autostima o con qualche tic... devi avere un tic chic, non so se mi spiego. Questi si riconoscono fra loro, lo capiscono quando sei un pesce fuor d'acqua. Devono solo capire a che tipo di esca abboccherai... o se riuscirai a trasformarti anche tu in un piranha.
.
Conosco gente che è riuscita a vendere non so quante copie del suo ebook su Amazon solo perché è proprio bravo a vendersi, punto. Come quelli che riescono a venderti corsi di stregoneria. E' un'arte, bisogna ammetterlo.
Oppure è gente che è sempre stata popolare, ha un sacco di amici e ti dice "il mio editore mi ha detto che se ci sono almeno 25 pre-order mi stampa più copie".
Si ma questo non è pubblicare letteratura... per me. E' postalmarket!
.
A proposito di editori, ti faccio fare due risate: durante una conversazione a cena con gli insegnanti del corso di scrittura creativa (sì lo stesso corso di cui accennavo qualche riga fa) mi infervoro parlando di letteratura e cinema di fantascienza e ad un certo punto uno degli insegnanti che è un editore mi fa stupito: "ma cavolo, tu Sara leggi!"
Ehrm... non dovrebbe essere il requisito BASE per uno che desidera fare l'autore?
.
Mi taccio.
Beh, o scrivevi bene anche prima della Holden e quindi confermo che hai buttato i tuoi soldi. Oppure qualcosa hai imparato, forse a caro prezzo. Comunque, bello e interessante. Se fossi uno della Holden sarei anche un po' incazzato quindi hai fatto comunque centro
Ogni volta che vedevo Bignardi o altre persone che stimo passare per la Holden sentivo un brivido sul collo, i peli alzarsi come fossi un gatto col pelo gonfio. Qualcosa non andava, eppure da ragazzina sognavo di andarci, la mia unica speranza di diventare finalmente scrittrice, certo, la retta…
Ma è una setta in qualche modo. E lo sanno, chi passa e parla da un palco lo sa. E non dice nulla.
Gli abbonati fanno comodo a tutti.
Grazie per questa testimonianza.
L'anno scorso ero in procinto di iscrivermi al loro Over 30.
Per qualche motivo poi, chiamiamola una sensazione viscerale, ho cambiato idea. Non era tanto il costo della retta, ma più il fatto che presentassero la scuola in maniera eccessivamente melensa e la cosa mi ha insospettito. Uscendo da una situazione simile all'Accademia di Belle Arti, ormai la sento da un miglio la puzza di pressappochismo, precariato e dinamiche amichettiste.
Cerco di non farmi influenzare troppo dalle esperienze altrui, ma leggendoti ho la netta sensazione di aver schivato una pallottola.
In bocca a lupo per tutto! 🙏
Ciao! Mi sono imbattuta per puro caso nel tuo articolo e ti ringrazio per aver condiviso la tua esperienza. Non sapevo molto della Scuola Holden, ma hai confermato le impressioni che mi ero fatta. Mi dispiace molto per quello che hai passato...
Mi ha colpito il fatto che la mancanza di voti abbia avuto un effetto negativo sulla tua esperienza da studentessa. Spesso ho sentito pareri a favore di un sistema scolastico senza voti o giudizi, ma sempre da persone che non si sono mai ritrovate a frequentare un percorso senza questi parametri. Personalmente, non ho un'opinione solida su cosa sia effettivamente meglio, ma è stato molto interessante leggere la tua esperienza.
Ti auguro il meglio!
Grazie per queste informazioni , hai sfatato un mito. Ora spero che tu sia riuscita a fare quello che sognavi nonostante questa esperienza.
Amichettismo monetizzato, se sei nel giro lavori, altrimenti no. Bellissimo il fatto che oltre a pagare, dovete regalare loro anche la vostra creatività. Hai ragione, fanno paura, però è necessario che la gente sappia queste cose, per farsi un'idea anche delle persone dietro il personaggio famoso, della loro etica, della loro morale. Hai abbastanza materiale per una bella serie da vendere a Netflix, o da scriverci un libro 💪🏼